Eccoci, all'epoca della fatidica domanda! |
“Nonna, quando eri piccola, con quale Barbie preferivi giocare?”
Ebbene, Lucrezia, mi hai spiazzato, ho avuto difficoltà a risponderti, così, in macchina, nei pochi minuti che stiamo insieme quando ti accompagno a pattinare al Palaghiaccio di Sesto San Giovanni. C'era anche Sibillina con noi che faceva danza classica sempre al Palazzetto. Hai quasi 9 anni e mezzo, Sibilla ne ha 7 e io più di 65, abbiamo spesso parlato della mia infanzia, paragonandola alla vostra, ti ho raccontato tante volte storie di antichi mestieri ora spariti, episodi della mia infanzia e come si viveva allora. Ma solo ora, con quella domanda, mi sono accorta quanto il poco più di mezzo secolo che ci separa, sia per te tanto incomprensibile e lontano dal tuo mondo di oggi. Mai nella storia dell’umanità in così poco tempo il mondo è tanto cambiato. Così cambiato che per te è impossibile pensare ad un mondo senza televisione, senza telefonini, senza Internet, senza computer, senza lavatrici, senza frigoriferi, senza plastica, ma, soprattutto, un mondo più semplice, fatto di piccole cose, piccole gioie conquistate a fatica, giorno per giorno.
Io (in IV elementare) e mio fratello Giorgio in gita scolastica con la classe di mio padre. |
Ma della guerra e come l’ho vissuta negli anni immediatamente successivi te ne parlerò un’altra volta. Ora cercherò, ma so già che sarà un'impresa ardua, di farti entrare nella mia infanzia, farti partecipe delle mie gioie, delle mie scoperte, dei miei giochi, dei miei affetti. So già che anche se è passato solo poco più di mezzo secolo, i cambiamenti che sono avvenuti in questi anni sono talmente radicali ed epocali che anche noi che abbiamo vissuto quegli anni facciamo fatica a seguirne ora l'evoluzione. Mi piacerebbe che voi poteste pensare qualche volta a me anche come quella bambina che fui e che ancora è in me...
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