mercoledì 19 ottobre 2011

Quando l'acqua era l'Idrolitina




Mi ricordo che quando cercavo di spiegarti come era fatto il mondo senza plastica, mi hai chiesto: e l’acqua minerale dove la mettevano? Anche questa domanda mi ha sconcertato: ma chi la conosceva l’acqua minerale allora? Mi ricordo che era una cosa di lusso, ovviamente stava in bottiglie di vetro ed era una cosa che si portava agli ammalati all’ospedale, come una medicina. L’acqua minerale non era di uso comune, pochi la usavano, solo i ricchi o come cura gli ammalati e per le famiglie come la mia, veniva considerata come una medicina, da prendere solo in casi eccezionali. Erano poche le marche vendute, e tutte nelle bottiglie di vetro. L’acqua era quella del rubinetto, ma per renderla più gustosa e leggera si mettevano le bollicine. Come era possibile? Si aggiungevano delle polverine Idriz o Idorilitina, che ancora si vendono. Ora le polveri (bicarbonato di sodio e un acido – acido malico ed acido tartarico) sono in un’unica bustina e la scatola che li contiene è di cartone. Una volta, per preservare le polveri dall’umidità erano in bustine separate, di diverso colore, in una scatola di metallo. Credo di aver conservato alcune vecchie monete nelle scatole di metallo dell’Idriz che noi preferivamo all’Idrolitina. Era sempre una lotta tra me e mio fratello per preparare l’acqua da portare in tavola: la bottiglia di vetro doveva essere riempita, ma non fino in cima (occorreva lasciare spazio per la reazione delle polveri), poi la prima bustina, quella di bicarbonato e poi, attentamente per non disperdere polveri fuori, la seconda. Mi ricordo che per non disperdere le polveri nel versarle, si metteva intorno alcollo della bottiglia pollice ed indice ad anello, a mo’ di imbuto. E occorreva essere veloci nel chiudere la bottiglia con la sua chiusura ermetica - preparata attentamente prima nel verso giusto - altrimenti l’acqua, frizzando, se ne andava tutta a spasso! Guai ad invertire l’ordine delle bustine, l’acqua non sarebbe stata più così leggera e frizzante, sarebbe stata acida e poco gassata. Che bello vedere le bollicine di anidride carbonica che nascevano dal nulla, si ingrandivano e salivano in superficie! Ma il rito non era finito: occorreva rivoltare sottosopra la bottiglia due o tre volte per far sciogliere bene le polveri e poi attendere qualche minuto per aprire la bottiglia. Se si apriva troppo presto, l’acqua usciva con forza e addio bollicine e la doccia era assicurata!
Io ancora oggi sono contraria all’acqua minerale, la nostra è un’acqua buona, controllata e sicura. Pensa a quanta plastica si consuma, quanto petrolio, quanta energia inutilmente sprecata! Te l'ho già detto, e lo abbiamo visto al museo, ti ricordi? Una bottiglia di plastica lasciata nell'ambiente (e quante se ne trovano!) ci impiegherà dai 100 ai 1.000 anni a consumarsi. Pensa anche all’inquinamento di tutti quei Tir enormi che attraversano l’Italia, portando l’acqua minerale del nord al sud e quella del sud al nord! Ma a me piace l’acqua frizzante e allora ancora trovo nei supermercati le bustine dell’Idrolitina (ora le due polverine sono unite in una sola bustina). E così contribuisco un poco a non inquinare la Terra.

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