Ti ho già raccontato che sono nata alla Mangiagalli (c’è
ancora, ed è uno degli ospedali con il più rinomato reparto di maternità di
Milano) sotto i bombardamenti americani e inglesi su Milano. Il giorno seguente
alla mia nascita, mi raccontava mio padre, caricarono mamme e bimbi appena nati
sui tram (tutti coricati per terra su materassi appoggiati al pavimento, e ci
portarono a Mombello, in Brianza ad una quindicina di chilometri da Milano. Mombello è sempre stato un paese famoso per il suo grande
manicomio, tanto che dire, sei nato a Mombello o vai a Mombello era come dire:
sei matto! E mio padre a lungo giocava su questi detti per dirmi: tu sei andata
a Mombello appena nata! Come dire: sei proprio matta!
Cancellata di ingresso del vecchio manicomio |
Però, quando non
scherzava e mi raccontava la vicenda, non nascondeva che aveva avuto un certo
qual timore nel vedermi dietro un vetro, piccola piccola, con tutti i “matti”
che giravano per il manicomio. Ma tu lo sai cosa è un manicomio? Dal 1978 una legge chiamata Legge Basaglia, dal
promotore della legge stressa, i manicomi non ci sono più. Erano un misto tra
ospedale e prigione, dove venivano rinchiusi, anche per tutta la vita, quelle
persone che venivano ritenute “matte”. Ma matto in rapporto a cosa? Si poteva
essere ritenuti matti solo per essere anticonformisti, originali, creativi,
insofferenti alle norme sociali del tempo.
Quanti personaggi di oggi, solo un secolo fa sarebbero stati ritenuti
matti! Erano dei veri ghetti dove i medici, in perfetta buona fede,
sperimentavano sui “malati” cure tremende, non essendoci allora le conoscenze che ci sono oggi su alcune
malattie. E’ vero, anche oggi ci sono molte persone antisociali, che non sanno
vivere in modo autonomo nella nostra società, che vivono in un mondo tutto
loro, staccati da tutti, in un isolamento impenetrabile. Alcuni di loro possono
essere anche violenti e pericolosi, ma ora vengono curati nei normali ospedali
o in case di cura specializzate.
Ora quel grande manicomio non c'è più e i suoi edifici, in mezzo al verde, sono ora utilizzati per altri servizi. Ci passo spesso vicino e sorrido ricordando quello che diceva mio padre. Ma vedendo le tracce delle rotaie del tram che ancora oggi si intavvedono non posso fare a meno di pensare a mia madre e a tutte le sofferenza che lei e tutte le persone come lei hanno dovuto subire a causa di quella lunga guerra...
Ora quel grande manicomio non c'è più e i suoi edifici, in mezzo al verde, sono ora utilizzati per altri servizi. Ci passo spesso vicino e sorrido ricordando quello che diceva mio padre. Ma vedendo le tracce delle rotaie del tram che ancora oggi si intavvedono non posso fare a meno di pensare a mia madre e a tutte le sofferenza che lei e tutte le persone come lei hanno dovuto subire a causa di quella lunga guerra...
Nessun commento:
Posta un commento